Località: Maremma,Isola del Giglio Lunghezza: 8km Difficoltà: facile Durata: Soggiorno,3 giorni 2 notti Dislivello: 250m Interesse: Botanico,Geologico,Paesaggistico,Storico Archeologico,Con balneazione
  • Descrizione

3 giorni – 2 notti

Gli aspetti naturali, storici e paesaggistici di una terra selvaggia e bellissima, da sempre simbolo della Toscana più autentica.

1° giorno - Appuntamento con la guida presso il Centro Visite del Parco della Maremma ad Alberese. Escursione naturalistica all’interno del Parco dell’Uccellina sul percorso “Le Torri”. Nella rigogliosa Macchia del Parco fino alla medioevale torre di Castel Marino, arroccata sul margine dell'antica scogliera. Ai suoi piedi la pineta Granducale che copre la vasta pianura tra il mare e la foce dell’Ombrone e sullo sfondo, a perdita d’occhio, le bianchissime sabbie della suggestiva spiaggia.(Dati tecnici: percorso a/r di media difficoltà per persone mediamente allenate, in parte coperto da vegetazione; tempo di percorrenza medio 3h (sola andata); lunghezza ca. 6km; dislivello complessivo in salita ca. 170m) Dal Centro visite di Alberese il Bus Navetta ci condurrà all’inizio del sentiero, dove verrà a riprenderci al termine dell’escursione a piedi. Trasferimento a Fonteblanda in pullman per la cena ed il pernottamento

2° giorno - prima colazione in hotel; trasferimento a Porto S. Stefano e imbarco per l’isola del Giglio. L’isola più ospitale dell’Arcipelago Toscano, abitata da sempre e così vicina alla costa che sembra quasi impossibile possa mantenere quella sua atmosfera da “scoglio senza tempo”. Fin troppo sfruttata dal turismo balneare, poco attento alle infinite bellezze naturalistiche dell’isola, visitata “fuori stagione” e con lo spirito del trekking, ci apparirà in tutto il suo splendore. Trasferimento in pullman di linea fino al centro storico e visita guidata di Giglio Castello; escursione naturalistica lungo uno dei più suggestivi sentieri dell’Arcipelago Toscano, caratterizzato da una varietà continua di ambienti, dalla gariga mediterranea più arida ai canneti ed alle giunchiglie lungo un fresco torrente, fino al paese di Campese con la sua spettacolare spiaggia e la torre d’avvistamento medicea; trasferimento in pullman di linea fino al porto; imbarco per Porto S. Stefano. Trasferimento in pullman fino all’Hotel. Cena e pernottamento

3° giorno - prima colazione in hotel; trasferimento in pullman sui luoghi delle visite:

Ø    Oasi del Tombolo della Feniglia (Orbetello) - escursione naturalistica - Entrando in pineta dal lato di Ansedonia, è facile incontrare dei daini e, più raramente, si può scorgere anche qualche cinghiale. Se si arriva muniti di pezzetti di carote o pane, è possibile avvicinare i daini e, con un po’ di pazienza e soprattutto molta calma, dar loro da mangiare direttamente dalla propria mano. Il punto più facile per questo tipo di incontri è la radura o la pineta vicino alla casetta della guardia forestale. Lungo l’intero tragitto si possono invece facilmente notare le orme dei daini o le buche scavate dai cinghiali in cerca di radici. L’ esploratore più attento potrà anche rinvenire qualche prezioso aculeo d’istrice. Alzando gli occhi, si vedono spesso delle ghiandaie che sembrano osservarci e seguirci volando di ramo in ramo. Zona umida di importanza internazionale (convenzione di Ramsar), l’Oasi protegge 300 ettari di laguna salmastra dove a tratti affiorano isolotti di limo ricoperti da vegetazione palustre. Il Tombolo della Feniglia lungo la costa è ricoperto da una lussureggiante macchia mediterranea mentre nella riva interna della Laguna troviamo un esteso tappeto di salicornia. Più all’interno boschetti isolati di pioppi, sughere, frassini ed olmi. Scendendo ancora più a sud troviamo il Bosco di Patanella caratterizzato da grandi estensioni di brugo. Questo ambiente è caratterizzato da piante della macchia mediterranea quindi da lentisco, fillirea, mirto, corbezzolo; da una vegetazione dunale (gramigna delle spiagge, santolina, sparto pungente, erba medica marina, calcatreppola marina, giglio di mare); da una zona lagunare (esteso tappeto di salicornia). La qualità di questo ambiente, e la sua posizione lungo le rotte migratorie, assicurano la concentrazione di migliaia di uccelli nelle grandi distese d’acqua come fenicotteri, cavaliere d’italia, airone bianco maggiore, airone cenerino, falco pescatore, mestoloni, spatole, avocette. Tra i mammiferi la volpe, il tasso e l’istrice.

Porto Ercole, Porto Santo Stefano e l’acquario dell’Argentario illustrato da un biologo marino.